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“Bene, signora, è stata proprio brava!
E’ stata pressoché perfetta, complimenti! E’ andato tutto bene, Gianni, anche meglio di quanto previsto! Adesso possiamo stare tranquilli...”
In
nome del popolo italiano, l’avvocato si muoveva con disinvoltura nei corridoi
del palazzo di giustizia, scortando con perizia e circospezione i suoi clienti.
Il viso perfettamente rasato, abbronzato; l’impeccabile completo e la camicia a
quadrettoni con la cravatta sobria e intonata; il Barbour ordinatamente piegato
sotto al braccio; la borsa marrone lucida: fresco, giovanile, al tempo stesso
però autorevole e rassicurante.
Gianni rispondeva svogliatamente alle sue frasi di circostanza e alle
informazioni indotte; si lisciava la barbetta, si scompigliava i capelli,
cercava di non dare a vedere il nervosismo pur palese, assumendo un’aria di
superiorità, le mani in tasca, lo sguardo di annoiata sopportazione.
Loredana, altera nell’incedere, gonna e maglioncino nero, giaccone di pelle
morbida, scarpe col tacco alto e spesso, capelli raccolti all’indietro, sembrava
un’attrice, movendosi, come per caso e per gioco: ma un’attrice già stanca di
apparire, che non vedeva l’ora che la recita finisse.
“Bene,
signora, è stata proprio brava!”, disse l’avvocato
distinto ed elegante all’uscita della stanza del giudice, dove si erano
trattenuti per un’ora scarsa dopo mezzogiorno di quel primo lunedì di febbraio
grigio e freddo, “E’
stata pressoché perfetta, complimenti! E’ andato tutto bene, Gianni, anche
meglio di quanto previsto! Adesso possiamo stare tranquilli...”.
“Beh, se non avete più
bisogno di me, io andrei...”, farfugliò Loredana,
mentre si avviarono nei corridoi vero l’uscita, “Devo
essere a Milano entro ‘stasera per lavoro...”.
.“Proprio decisa, ormai...”- le si rivolse
divertito un Gianni ora visibilmente rinfrancato, dopo aver recuperato la sua
solita lucidità e determinazione...
“Sì, convinta...Convintissima!
Tutto finisce qui! Erano questi i patti, o li hai già dimenticati..?”.
“No...No...Cara...Che dici? Grazie ancora e, per quanto mi riguarda, se sei
convinta tu, per me i patti sono patti...”.
“Eh sì, pacta servanda sunt!”, lo interruppe a
sproposito l’ avvocato.
“Eh già”, riprese Gianni,
guardandola negli occhi,
“...Anche se mi dispiace che tutto finisca qui...E comunque io...”.
“Ciao, Gianni! Un bacio, va...Anzi, due! Arrivederci anche a lei, avvocato...”
“Arrivederla, signora...Anche per quanto mi riguarda, la storia finisce qui...Credo
e anzi sono certo che non avrò più bisogno di lei...Grazie ancora e in bocca al
lupo per il suo nuovo lavoro...”.
“Grazie! Beh, io vado, allora...”.
“Aspetta, ti accompagno...”.
“No, Gianni, non c’è bisogno...Prendo un taxi qua fuori...Ciao, allora...”.
-E quale sarebbe il suo nuovo lavoro?-
chiese confidenzialmente l’avvocato a Gianni, non appena Loredana si fu
allontanata dall’ingresso principale.
-Pubbliche relazioni, caro avvocato...Diciamo pubbliche relazioni...
-Ah, capisco...Interessante...
-L’ultima invenzione dei nostri amici dell’ Est! Hanno fatto un salto di qualità
in termini di inventiva imprenditoriale e di sensibilità sociale...l locali
notturni di nuova generazione, multimediale...Da Rimini a Milano...
-Ma bravi! Questo però a noi non riguarda...
-Sì, anche se c’è sempre qualcuno che ci tiene doverosamente al corrente di
tutto...
-E meno male...
-E meno male sì, caro avvocato...
-Certo, certo...
-Anche noi in fase di riconversione, dunque...
-Ne abbiamo già parlato! Ma su basi solide e intoccabili...Giusto il tempo di
soffocare questa brutta storia...
-Ancora problemi..?
-No, il più è fatto...Addirittura: già tutto sistemato...Per ora…L’unico
pericolo è che se qualcuno in seguito volesse approfondire trovi ancora piste
percorribili...Bisogna cancellare tutte le tracce...Fare terra bruciata...Non so
se mi spiego...
-Ci avevo già pensato...
-Complicazioni con il nostro principale testimone..?
-No, anzi, le sue ultime decisioni, collaborazione compresa, mi sembra che
aiutino tutto e tutti, decisamente...
-Decisamente...Chi altro sa di noi..?
-Suo cognato, Giorgio, il giornalista...Gli aveva scritto una specie di
memoriale...L’ha convinta a non dire niente a sua moglie, cioè a sua sorella...Ed
è venuto a consegnarmi il foglio con la confessione autografa della nostra teste
a discarico...Eccolo qua, caro avvocato...
-Bene, bene...Fra poche settimane il giornalista farà carriera...Un posto di
direttore di non so più quale Gazzetta si renderà presto disponibile...Mi faccia
avere il suo curriculum...
-Prima di tutto, comunque, bisogna mangiare.... - disse Gino, rompendo il silenzio freddo e fastidioso che era calato, dal momento in cui erano entrati nel localino senza molte pretese dalla parti della zona universitaria, rimasto aperto, nonostante l’ora tarda e il freddo pungente di quel maligno febbraio, e si erano sistemati al tavolo.
-Non ho poi molta
fame...- disse Cosimino-
Dopo le ultime funeste notizie di cui ti sono latore...
-Si vede che era destino...- riuscì a dire soltanto
Gino.
-E da ieri, da quando ho saputo, che mi si è come bloccato lo stomaco...-
proseguì Cosimino
— Non ho trovato niente altro da fare che salire sul primo treno
e precipitarmi qui, da te, per comunicarti la buona novella...Per ragioni
diametralmente opposte sarei dovuto venire...Ho aspettato, per essere sicuro...E
invece...Adesso, però, mi si sono bloccate anche le parole...
-E mangia, no? A pancia piena si ragiona meglio...Poi ce ne andiamo subito a
dormire. Come ben sai e come tu stesso dicesti in qualche altra occasione, la
notte porta consiglio, dicono...
-Perché quando cade la tristezza in fondo al cuore come la neve non fa rumore?
-Chissà se piangono le cose, se questo freddo è la loro nostalgia...
-Buona la Twingo, caro Ginetto..! Si è comportata bene in questi
mesi? - disse Cosimino, mentre Gino la conduceva a
fatica nel traffico convulso del centro di un pomeriggio di febbraio ancora
maligno, come la sera precedente.
-Sì, questa macchina è un gioiellino...Adesso te la riprenderai, però, come è
giusto che sia...
-No, tienila tu! Oramai ti appartiene...Tanto io adesso ho una Volvo 740, nera,
ultima serie, di quelle vecchie ricercatissime, pochi chilometri, rimessa a
nuovo, una fighezza unica, lasciatami come in gradito omaggio...
-Va beh, lo sapevo, meglio non approfondire la provenienza...
-Ma no, un colpo di culo, ti dico, e basta...Almeno in questo...
-Non ci pensare più! E poi, meglio così...
-E un’altra volta? Meglio così un cazzo!
-Guarda che tanto, o prima, o poi, sarebbe successo...Era impossibile che
potesse filare tutto liscio...Meglio prima, quando ne sei potuto rimanere fuori,
che poi, quando ne saresti stato irrimediabilmente coinvolto...Perché così, allo
stato dell’arte, non c’è pericolo, no?
-No, non c’è nessun pericolo, se è per questo...Non abbiamo firmato niente, non
c’è niente di registrato, né di pubblico...Del resto, non appena si erano
diffuse le prime voce sulle proteste in Albania, direttamente nella zona di
Durazzo e Valona, centri principali della sua zona, il boss era scappato e aveva
avvertito la Contessa, la quale a sua volta aveva diligentemente ordinato tutte
le carte compromettenti in suo possesso...Così, quando sono intervenuti i
Carabinieri che stazionano in Albania e poi di rimbalzo quelli della compagnia
di Lecce, il boss era già al sicuro in Jugoslavia e se la stava godendo, alla
faccia di tutti i minchioni di Albanesi che gli avevano rotto i coglioni...Ah,
non te l’avevo detto, la contessa sì, l’hanno arrestata, ma l’hanno dovuta
rimettere fuori dopo qualche giorno e con tante scuse...Tutto regolare, beni
immobili intestati con tanto di pratiche notarili, estero su estero, conti
cifrati e gran testamento segreto nelle mani del Boss a favore della sua
famiglia...Un capolavoro di gestione patrimoniale...Appena appena qualche
bilancio di questa o quella società un po’ aggiustato...Ma poi, caro, cosa ha
fatto il governo? Eh, prima cosa, neanche erano arrivati e già avevano
cancellato il reato di falso in bilancio...
-Un capolavoro di lungimiranza politica, di sacro rispetto e di
cristallina gestione della repubblica, al di là di ogni interesse privato...
-Bene, vuoi dire...Perché, soltanto per certe aziende doveva funzionare, la
nuova legge che con sacra imparzialità avevano approvato...? Ha funzionato pure
con sacra corona per le aziende della Contessa...
-E certo...
-Ah, mi dimenticavo....
-Che altro è successo?
-Anche la biondina della Lega Nord e il suo magnaccione se ne
sono scappati, di nuovo, dalle parti di Brescia e Varese, o almeno così mi aveva
detto la Sonia, l’ultima volta che l’ho vista, quando è venuta a salutarmi,
prima di partire...
-Che pensiero gentile...
-Una gentilezza squisita...Giacché c’era, poi, si è fatto ridare l’assegno dei
cento milioni, come m’aveva preannunciato per ordine della Contessa, e l’ha
strappato...
-Ma va...
-E pensare che avrei dovuto versarlo proprio in questi giorni a Lugano e averne
la disponibilità immediata...Invece...Così, addio villaggio turistico...
-Beh, non ricominciare, ora...Pure il duca di Valentino aveva fatto tutte le
cose per bene, per farsi il suo principato, come racconta il Machiavelli...Aveva
la protezione di suo papà, il Papa Alessandro V, guarda come suona bene suo papà
il Papa...Tutte le altre potenze straniere avevano fatto buon viso a cattivo
gioco...l signorotti del posto se ne erano presto fatti capaci, insomma aveva
pensato a tutto, aveva fatto tutto quel che poteva e pure quello che non poteva
ed era tutto a posto, quando, proprio sul più bello, suo papà il Papa morì
all’improvviso, e ciò mando tutto all’aria in men che non si dica...
-Invece di prendersi il principato, se la prese nel culo...
-Succede, no? Sono cose che succedono...
-Ma perché doveva succedere pure a noi?
-Non è successo niente, abbiamo scherzato...
-Ma sì, invece di cento milioni, in tasca io adesso ho centomila lire...
-Ancora con ‘ste lire? Guarda è tanto ormai che c’è stato il cambio! E si è
cambiato a un euro uguale mille lire…
-Io questi euro li odio proprio! Non riesco mica a convertirmi, sai...Tanto
sempre centomila lire sono, euro o non euro...E addio villaggio turistico...
-Basta piangere il morto! Dai..! Si è chiusa una porta, si aprirà un portone...
-Mah...Non vorrei illuderti, ma...
-Ma...
-Il Commenda è stato tutto strano, in questi ultimi giorni! Dico, più strano del
solito...Mezze frasi, domandine, apparentemente buttate lì...Mi ha chiesto di
te...
-Come, di me? Gli avevi raccontato tutto...
-Gli avevo raccontato quello che si poteva raccontare...Dei tuoi progetti e del
mio coinvolgimento, o meno! L’ avevo tenuto al corrente, com’era giusto...Fino
alle ultime novità...
-Le ultime novità funeste...
-E ci ha convocati, appunto, come stiamo andando seduta stante, nel suo studio...Mah...
-Come mah...
-Mah, se Io conosco bene, gli sta frullando qualcosa per la testa...Ti devo
parlare...Era troppo solenne il suo tono, troppo provato il suo sguardo...E poi,
ha specificato che dovevo portare anche te...Mah...
-Come mah...?
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