ACQUI TERME
Teatro Verdi -
Piazza Conciliazione - ore 21.00

GRAZIE ACQUI
TERME!
Annunciato dai quotidiani “Secolo
d’Italia”; “Il giornale” (edizione Piemonte) e “Secolo XIX “
(edizione Basso Piemonte), nonché da altri giornali locali e on
line, Filippo Tommaso Marinetti è rinato e ha combattuto anche
ad Acqui Terme, in provincia di Alessandria, Piemonte quindi, ma
geograficamente, in pratica, già dentro la Liguria.
Il teatro “Giuseppe Verdi” di
piazza Conciliazione è veramente bello: si tratta di una agile e
funzionale struttura all’aperto, con un grande, maestoso
palcoscenico, una piazzetta e, di fronte, i posti dell pubblico;
nel bel mezzo del centro storico della città, fra le stradine
del passeggio, bar e ristoranti. E’ tutto …“Verdi”: i sediolini,
lo sfondo e, nello spazio a terra, sulle mattonelle, tanto di
gigantesca stella alpina, sì, proprio quella del simbolo della
Lega.
Abbiamo “giocato” anche noi, io e
Sandra Maggio, come la bambina della foto, durante le “prove”
dello spettacolo, nel pomeriggio: fra microfoni, auricolari,
brani musicali e luci: peccato o per fortuna che c’era soltanto
qualche raro passante a sentirci, comunque è stato divertente.
Poi, la sera, alle 21.30, in scena
puntuali e tutto è filato liscio come da copione, in poco più di
un’ora.
A proposito, lo spettacolo si è
arricchito di una precisa colonna sonora, di brani e canzoni
dell’epoca, che in quattro momenti fanno da gradevole sottofondo
alle mie presentazioni e alle interpretazioni dell’attrice, da
Tito Schipa Junior, a Ferruccio Tagliavini; da Chopin eseguito
da Busoni, a “Giovinezza”.
Avevamo portato e messo sotto il
palcoscenico anche numerose stampe, manifesti e riproduzioni
varie del periodo.
La scenografia, sia pur
minimalista, era gradevole: un divano a fiori, una sedia, un
tavolino con la lampada per le letture delle lettere delle
figlie e della moglie di Martinetti, un interno di famiglia
borghese anni Trenta, insomma.
Grazie al tecnico del suono, a
quello delle luci, e a tutto il personale del Comune di Acqui
Terme che ci ha accolto e ci ha puntualmente seguito fino a
notte.
Grazie naturalmente all’assessore
alla cultura Carlo Sburlati, che ci ha voluti e ci ha
presentato.
Grazie a tutti gli spettatori che
sono intervenuti in maniera attenta e partecipata, molti dei
quali, alla fine, si sono voluti complimentare personalmente con
l’attrice Sandra Maggio, per l’intensità con cui, sempre in
perfetta dizione, ha interpretato in maniera originale e superba
le poesie futuriste.
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